mercoledì 14 novembre 2012

Tartufi - Frutti della terra, figli degli dei

Tartufi – Frutti della terra, figli degli dei di Sergio Rossi (Sagep Editori, 224 pagine, 40 euro).

Come succede spesso in qualunque ambito della cucina, si può semplicemente scegliere una pietanza per gustarne il sapore e finisce tutto lì. Se invece si preferisce capire davvero ciò che si ha nel piatto, ci si inoltra in un piccolo mondo a parte, spesso plasmato dal lavoro di donne e uomini che hanno coltivato la terra, calato le reti, allevato gli animali e ceduto comunque i propri raccolti.
Oltre quella pietanza c’è il mondo dei saperi, delle pratiche tradizionali o innovative, delle conoscenze tramandate nelle generazioni o della creatività geniale. In ognuno di questi casi, però, è l’uomo, inteso come specie, a scandire l’evoluzione dei processi, il perfezionamento delle pratiche, la rifinitura degli esiti. Ed è sempre l’uomo a definire i percorsi di promozione e tutela del patrimonio da esso stesso costruito nel tempo.

Il caso del tartufo non fa eccezione e anzi il rapporto con l’uomo risulta determinante. L’uomo è, infatti, depositario di una conoscenza infinita, tramandata e protetta nelle generazioni: quel sapere che indaga i segreti della natura e tenta di leggerne i segni e le stravaganze per procurarsi il pregiato e costoso tubero.

Osservare la campagna italiana attraverso la mediazione del tartufo, significa capire più a fondo il mondo rurale attuale, i rischi che corre, le potenzialità che sa ancora esprimere e le prospettive che su queste basi si delineano per il futuro. Occorre guardare oltre il valore venale del tartufo, provando a indagare più a fondo gli scenari che lo vedono protagonista, facendo emergere il valore di chi lavora correttamente e, col suo operato, restituisce dignità e benefici collettivi alle comunità in cui vive.


Un tesoro di Tartufi - Fotografia di Fabrizio Fazzari (C)
La selezione del Tartufo - Fotografia di Fabrizio Fazzari (C)
L'uovo con il Tartufo Nero Pregiato - Fotografia di Fabrizio Fazzari (C)
Fotografia di Fabrizio Fazzari (C)

domenica 28 ottobre 2012

Premio Letterario Nazionale "Città di Chiavari"

È Margherita Hack la vincitrice della 35a edizione del premio letterario nazionale "Città di Chiavari", organizzato dall'associazione culturale "Il pedale e la forchetta". A Sergio Rossi il premio "Cultura del cibo", per il suo "Tartufi - Frutti della terra, figli degli dei" (Sagep Editori).

lunedì 8 ottobre 2012

Laigueglia

Ci sono sere che arrivano calme, come caldo vento di mare. Che ti regalano emozioni e sensazioni inspiegabili. Memorie antiche e suoni che non sai distinguere. E la sensazione di felicità arriva... Forse durerà quanto il vento, e il suo ricordo si perderà nel quotidiano errare... Ma se non ci fossero la vita non avrebbe sale, sole. E ti abbandoni alla musica...

lunedì 27 agosto 2012

Trittico

In una vecchia chiesa... ad un tratto ti accorgi di occhi, di sguardi contemplativi. Non sono più i Suoi, ma i tuoi, che cercano la linea della sofferenza e, ti chiedi, indiscerto con te stesso, quale sia stato e quale sarà il significato dell'esistenza... Risposta forse troppo difficile da trovare, nel corpo scuro di un crocefisso... che per un solu istante ti ha guardato...

lunedì 25 giugno 2012

Giacomo Durazzo 1717-1794

Venerdì 29 giugno 2012 – ore 17.00
Museo di Palazzo Reale – Teatro del Falcone (Via Balbi 10, Genova)
inaugurazione della mostra

Giacomo Durazzo 1717-1794
Teatro musicale e collezionismo tra Genova, Parigi, Vienna e Venezia
a cura di Luca Leoncini

Guida alla mostra e catalogo: SAGEP Editori


venerdì 22 giugno 2012

È genovese il ricercatore italiano chiamato a raccontare la sua esperienza sulla sezione aurea alla 15a conferenza internazionale sui Numeri di Fibonacci


Il genovese Gabriele Gelatti è l’unico italiano a partecipare alla 15a Conferenza Internazionale sui Numeri di Fibonacci e loro applicazione: (Eszterhàzy Kàroly College, Eger, Hungary)

La conferenza si svolgerà dal 25 al 30 giugno presso l’Università degli Studi Eszterhàzy Kàroly ad Eger, in Ungheria e raccoglierà tutti gli studi recenti dedicati ai Numeri di Fibonacci (che appartengono prepotentemente alla nostra realtà e hanno applicazioni alquanto interessanti).

I Numeri di Fibonacci e la sezione aurea appassionano da sempre studiosi, matematici e artisti.

Il ricercatore genovese, autore del volume Il quadrato di nove e la sezione aurea – introduzione ad una scoperta (Sagep Editori, 32 pagine, 7,00 euro) è stato invitato a parlare della sua recente scoperta sulla sezione aurea e sull’identità di Cassini. Unico italiano ammesso alla conferenza e unico non cattedratico o ricercatore universitario.


Di seguito un approfondimento scritto da Gabriele Gelatti

L’artista genovese Gabriele Gelatti parteciperà – unico relatore italiano – alla prossima Conferenza Internazionale sui Numeri di Fibonacci e loro applicazioni pratiche, che si svolgerà dal 25 a 30 giugno in Ungheria presso l’ Eszterházy Károly College, a Eger, storica cittadina dei Carpazi, nella quale gli studiosi esperti della materia si riuniranno per condividere nuovi risultati e scoperte su un tema antico ma di grande attualità: la bellezza comune alle scienze e alle arti.

Nautilus: la sua perfezione è in sezione aurea


La Conferenza, giunta alla sua XV edizione, è organizzata ogni 2 anni dalla Fibonacci Association, ente americano riconosciuto come il riferimento mondiale sui famosi numeri, che pubblica da 50 anni la rivista matematica quadrimestrale “Fibonacci Quarterly”, raccogliendo nuovi problemi o nuove soluzioni a vecchi problemi.
I “numeri di Fibonacci” sono sempre più noti al grande pubblico, non solo per l’opera di divulgazione scientifica – come il best seller La sezione aurea dell’astrofisico Mario Livio – ma anche perché sempre più presenti in romanzi, film, installazioni artistiche (Il Codice da Vinci su tutti, così come la serie televisiva Touch, o l’opera di Mertz alla Mole Antoneliana di Torino o nella metro di Napoli). I famosi numeri scaturiscono da una regola numerica elementare in grado di produrre una vastissima quantità di fenomeni complessi che formano la vita di tutti i giorni: non solo nella matematica, ma anche nella biologia, nello studio delle piante e dei fiori, delle conchiglie e della crescita degli organismi, nella scienza dei computer, nello studio degli atomi, addirittura nell’analisi dei mercati finanziari e di sistemi complessi come quelli neurali del cervello umano, forse anche negli sciami di scosse sismiche dei terremoti.
I “numeri di Fibonacci” devono il loro nome al matematico pisano (noto anche come Leonardo da Pisa) che all’inizio del 1200 fu uno dei principali artefici della diffusione in Europa delle 9 cifre – più lo zero – rielaborate dagli arabi assimilando la cultura indiana insieme a quella di buona parte del mondo antico: è il sistema decimale posizionale che rese più agevole il calcolo e favorì la nascita di quella che oggi chiamiamo la scienza moderna, fondata sulla misurazione e sulla catalogazione dei dati.
Perché tanto fascino nei “numeri di Fibonacci”? Sono governati dalla famosa sezione aurea (la divina proporzione del primo libro stampato sul tema nel 1500, con i disegni di Leonardo da Vinci), ovvero il famoso rapporto numerico “irrazionale” – cioè con cifre sempre diverse all’infinito dopo la virgola – 1,6180339... Tale proporzione era già nota e sacra ai pitagorici, segno di incommensurabilità e sigillo dell’antica scuola italica nella forma della stella pentagonale – il pentalfa – strutturata dal rapporto aureo.
“Tutto è numero” è un motto attribuito a Pitagora – come le parole “cosmo” e “filosofia” – che vide nell’idea del Numero – che precede i segni con cui lo possiamo scrivere – un’espressione dell’intelligenza dell’universo che tutto governa con regole che si traducono nella coscienza umana nella comprensione di strutture ordinate e simmetriche come le figure della geometria.

Ovale aureo

La presenza dell’artista genovese tra gli specialisti di numeri si inserisce in una antica tradizione di studi sulla bellezza, dove la sezione aurea occupa un posto speciale essendo l’unica proporzione in natura in grado di generarsi da sé all’infinito e quindi di produrre armonia anche in immagini complesse come quelle dinamiche della natura. I cosiddetti “frattali”, come nel broccolo romano, dove su tutte le forme possibili domina la spirale, presente nell’atomo come nella galassia.
L’intervento dell’artista ha preso la forma ufficiale del paper scientifico – come si dice nel gergo – in cui si delineano nuovi risultati matematici.
Il discorso di Gabriele Gelatti è anzitutto un metodo di creazione – e in questo si collega maggiormente alle arti, aldilà di quella che può essere la bellezza matematica in sé – e pertanto indica che le sue scoperte non sono fortuite, ma basate su un modo originale e differente di guardare la proporzione aurea.
Il metodo in sé è elementare, anzi, talmente elementare da stupire che non sia più conosciuto!
Ma la cosa forse più sorprendente – almeno per chi non conosce la storia della scienza moderna che affonda le sue radici nel pensiero simbolico – è che il metodo si basa sulla traduzione di dati e simboli esoterici, così come è approfondito nel libro Il quadrato di 9 e la sezione aurea – introduzione ad una scoperta (Sagep Editori, 32 pagine, 7,00 euro) che mostra la famosa sezione in simbolismi alchemici, estraendone contenuti inediti.
Sarà per questo che la formula aurea scoperta da Gelatti ha come unico antecedente l’opera di Fibonacci in persona? L’artista genovese prende le mosse da contenuti già presenti negli Elementi di Euclide (III sec. a.C.) e mai esplicitati nella secolare tradizione del numero aureo, al punto da lasciare pensare agli storici che l’accenno misterioso che ne fa Fibonacci in un suo libro (senza mostrare come e perché sia arrivato a tale risultato), sia il segno, forse, di qualche opera antica talmente perduta da non lasciare più nessuna traccia.
Gelatti mostra in maniera originale la genesi di questo modo di pensare che forse – sicuramente anzi, pur mancandone la prova documentaria – ebbe Fibonacci, e prima ancora Pitagora.
A guardare così la sezione, si risolve anche l’enigma storico del fatto che Fibonacci sapesse della presenza della sezione aurea nei famosi numeri che portano il suo nome, e che lui presentò semplicemente come la soluzione di un fantasioso problema di proliferazione dei conigli: un tale ha una coppia di conigli che genera un’altra coppia di conigli, che dopo un mese diventa a sua volta riproduttiva generando un’altra coppia di conigli, mentre le altre continuano a figliare. Applicando la misteriosa ed elementare formula alla successione di Fibonacci si vede chiaramente in azione il meccanismo della sezione aurea: Fibonacci doveva conoscere l’importanza dei “numeri di Fibonacci”.

Icosaedro
La bontà dell’approccio di Gelatti nel guardare con occhi diversi la famosa sezione, trova conferma nell’ulteriore scoperta di una serie di regole piuttosto macroscopiche e inesplorate negli stessi “numeri di Fibonacci”, come una conseguenza dell’idea di guardare ai numeri e ai rapporti secondo gli schemi della geometria sacra.
Partendo dalla notissima identità di Cassini – così chiamata in onore dell’astronomo ligure, di cui ricorre il terzo centenario dalla morte e che la studiò in relazione alle orbite planetarie – Gelatti, incuriosito dal fatto che una sua evidente derivazione geometrica non apparisse nota – troppo ovvia per meritare di essere ricordata? – decide di approfondire guardando nel luogo più impensato, ovvero in ciò che abbiamo sotto il naso e che crediamo di conoscere così tanto bene.
Lo sviluppo della regola che sembrava elementare è in realtà tutt’altro che ovvia, al punto da non risultare facilmente prevedibile anche solo al suo terzo passaggio (anche per il matematico Paul Brukman, esperto problem solver di “numeri di Fibonacci” che ha supervisionato il paper, e che ha recentemente prodotto una prova dell’Ipotesi di Riemann – il massimo problema della matematica contemporanea – legata all’idea di una distribuzione ordinata dei numeri primi).

Inedita costruzione geometrica per il pentagono

Questo è un tema di sempre più grande attualità, e forse lo studio di regole semplicissime in grado di generare fenomeni complessi come la vita – senza nulla togliere al suo mistero che può solo trovare risposte individuali – sarà uno dei temi portanti della prossima rivoluzione scientifica. Che deve necessariamente ripartire dalla ridefinizione di ciò che chiamiamo razionale, e dalla coscienza che magari gli “antichi” ne sapevano di più, anche solo per qualità, di quanto ne sappiamo noi oggi per quantità.
La famosa sezione – paragonata all’oro dal visionario Keplero – potrà offrire nuove risposte a problemi ritenuti impossibili, per non dire sbagliati, così come è successo nella vicenda dell’ultimo premio Nobel per la chimica ai quasi-cristalli. Strutture geometriche con cui gli atomi originano i cristalli, fatti da simmetrie pentagonali – ovvero auree – che contraddicono (come un fiocco di neve a cinque punte) le leggi fino a ieri stabilite: l’autore della scoperta, l’israeliano Shechtman, è stato premiato anche per la tenacia nel sostenere la sua idea contro l’intera comunità scientifica.
Stupirà pensare che le stesse strutture geometriche – come si è “riscoperto” solo negli anni duemila – furono usate dagli arabi selgiuchidi per decorare in mosaico i loro monumenti già nell’epoca medievale di Fibonacci?

Il quadrato di nove e la sezione aurea - introduzione ad una scoperta

martedì 29 maggio 2012

Autodifesa Finanziaria – Arrivare a fine mese e vivere felici

Giovedì 31 maggio, presso la Feltrinelli di Genova, alle ore 18.00 sarà presentato il volume Autodifesa Finanziaria – Arrivare a fine mese e vivere felici di Fabrizio Tubertini, Sagep Editori, 144 pagine, 14,00 euro.
In un momento particolare della nostra storia, quando si sente parlare solo di crisi economica proteggere il proprio denaro e averne coscienza permetterà di essere più sereni nei confronti del nostro futuro.

Autodifesa Finanziaria – Arrivare a fine mese e vivere felici è il manuale di sopravvivenza dal quale apprendere le informazioni utili e pratiche per “gestire” la nostra personale relazione quotidiana col denaro; dal quale imparare ciò che serve quando si decide di comprare casa, di fare un investimento, di aprire un conto corrente o di pianificare il futuro finanziario nostro e dei nostri figli. Una volta appresi i rudimenti, è possibile approfondire argomenti più sofisticati – ma sempre in chiave semplificata e divertente – e muovere i primi passi verso una piena responsabilizzazione nei confronti del denaro che può condurre alla costruzione di rendite automatiche e alla scoperta di nuovi orizzonti anche per i nostri – piccoli – investimenti.

Lo scopo principale del libro è quello di divulgare una cultura finanziaria di base pratica e funzionale che permetta al lettore di migliorare, non solo le proprie finanze, ma anche e soprattutto la relazione emotiva che lo lega ad esse e che determina lo stato d’animo – sovente – che accompagna le nostre giornate.

Arrivare a fine mese e vivere felici è possibile!

Fabrizio Tubertini nasce a Genova nel 1965. Lavora nel campo finanziario dal 1987 e la sua professione si è sviluppata prevalentemente – ma non esclusivamente – in banca, dove si occupa da sempre di aziende. La vita lo ha portato a fare esperienze in varie parti del mondo e per circa quattro anni in Australia, dove ha iniziato ad appassionarsi ad un percorso di crescita personale che continua ancora oggi. Nel 2006 si è avvicinato alla Programmazione Neuro Linguistica (PNL), che lo ha portato a conoscere la Finanza Emotiva, disciplina in cui si sintetizzano PNL e Finanza.
L’approfondimento delle due tematiche lo ha portato alla sua prima pubblicazione Autodifesa Finanziaria – Arrivare a fine mese e vivere felici, dedicata a coloro che hanno a che fare col denaro e che provano emozioni!



mercoledì 23 maggio 2012

E arriva in Italia la prima Scanners Night!


Venerdì 25 maggio 2012 – ore 18.00 – presso i Saloni delle Feste di Palazzo Imperiale (piazza Campetto 8, secondo piano nobile – Genova), per la prima volta in Italia Scanners Night.
Con la partecipazione – in diretta da Londra – di John Williams, illuminato autore di Mollo tutto! Faccio quello che mi pare – Screw work Let’s play.
Testimonianze di Sergio Rossi e di Fabrizio De Maria.
Coordina l’incontro Fabrizio Tubertini.
Ingresso gratuito.

Anche l’Italia avrà le sue Scanners Night! Sarà Genova il teatro di questo primo incontro assoluto, il 25 maggio 2012 alle ore 18.00. Nel dedalo del Centro Storico di Genova, a Palazzo Imperiale, nei Saloni delle Feste (Piazza Campetto 8, secondo piano nobile), si svilupperà la prima scanners night italiana.
Sergio Rossi, celebre cucinosofo autore di libri di successo nel campo dell’enogastronomia, e Fabrizio De Maria, coach, formatore e partner di White Dove Biz (centro per lo sviluppo del potenziale umano), racconteranno la loro esperienza di scanners. Coordinerà l’incontro Fabrizio Tubertini, autore e proto scanner italiano.
Il termine scanners nasce dalla mente di Barbara Sher, formatrice americana. Identifica tutte quelle persone che, da veri profeti illuminati dal lume delle idee e delle novità, coltivano le loro passioni (anche quelle più modeste), che possono rendere la vita colma di soddisfazioni e arrivando, talvolta, a trasformarle nella loro attività principale.
In un periodo temporale in cui la crisi segna l’incedere delle nostre giornate, inventarsi protagonista di una nuova professione, che coniughi l’esperienza del passato con la propria passione, pare assumere i connotati di un oasi per un assetato nel deserto.
La forza dell’innovazione lavorativa nasce proprio dalla trasformazione che ognuno di noi può compiere nella sua vita: il cambio delle professionalità e il districarsi con le novità porta all’invenzione di nuovi lavori, idee che possano migliorare la propria condizione di vita e di coloro che gravitano intorno a questa nuova realtà. Così è stato per John Williams, autore del celebre libro Mollo tutto! Faccio quello che mi pare – Screw work Let’s play (De Agostini, 320 pagine, 18 euro) nel quale racconta al mondo intero le tecniche per evadere dalla monotonia di un lavoro che non ci soddisfa per approdare a ciò che veramente ci entusiasma nella vita.
Lo stesso John Williams sarà in collegamento in diretta via internet da Londra, dove le scanners night sono eventi che monopolizzano letteralmente il grande pubblico.
La serata è ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.
Info line e prenotazioni: scannersitaly@gmail.com

  Forze complesse - percorsi di luce

domenica 20 maggio 2012

Favole di Liguria targate Giovanni Meriana


Arriva in libreria l’ultima fatica letteraria di Giovanni Meriana interamente dedicata alle storie e leggende del territorio della Valle Scrivia

Giovanni Meriana ci regala un capolavoro da aggiungere alla nostra libreria.
È disponibile la sua nuova raccolta L’öxéllo Peian e altre Favole di Liguria (Sagep Editori, 96 pagine, 10 euro): sette narrazioni inedite per raccontare il nostro territorio e per divertire grandi e piccini.
Il volume è interamente illustrato da Priscilla Jamone, giovanissima artista genovese.

“La raccolta – come asserisce lo stesso Meriana nella sua prefazione – non è una collezione di favole nel senso che si attribuisce a una narrazione di pura invenzione e fantasia, con personaggi che appartengono al mondo immaginifico dei bambini, ma leggende e storie della tradizione locale adattate a favole”.

Attraverso questi racconti abbiamo la possibilità di conoscere le storie e le leggende del nostro territorio: episodi narrati con lo stile della favola per bambini che nascondono verità storiche, pedagogiche e sociali. Come nella storia E strie e o molinê neuv, ambientata a Clavarezza (Valbrevenna), dove streghe trasformate in gatti impediscono ai mugnai, che si susseguono nel locale mulino, di produrre la farina. Un nuovo mugnaio dal Piemonte con un espediente trova la soluzione che permetterà di non sentir più parlare delle streghe in paese...

Storie da raccontare ai bambini, prima di andare a letto o semplicemente da leggere in compagnia di amici, per intavolare riflessioni e ricordi del nostro passato di piccoli uomini in crescita: un esercizio mentale che permetterebbe di non lasciare all’oblio molte storie che ci venivano raccontate dai nostri “vecchi”.

L’öxéllo Peian e altre Favole di Liguria si compone di sette racconti: E strie e o molinê neuv, L’öxéllo Peian, O monte do Diao, O nîo do merlo, O Scravâ, A prinçipessa infedele e Zan (adattamento teatrale liberamente ispirato al romanzo Un demone nelle valli dell’Antola di Marcellino Dini). Ogni favola è raccontata anche attraverso le illustrazioni di Priscilla Jamone e sono accompagnate dal testo in lingua genovese a fronte.

La scelta dell’utilizzo del dialetto nasce proprio dal fatto che le stesse favole sono state raccontate a Meriana nell’idioma locale. In ognuna di esse, infatti, è ravvisabile l’utilizzo di termini appartenenti al paese nel quale è ambientata: “avendole ascoltate nel dialetto della Valle Scrivia, originale concentrato di fonemi differenti da paese a paese, ho pensato – scrive l’autore nell’introduzione al volume – di affiancare all’italiano la versione dialettale, senza la pretesa di dare un impulso alla rinascita del dialetto genovese, frutto di una cultura della quale fra non molto non si troverà neppure la semenza, ma per una sorta di rispetto delle tradizione orale dei nostri avi”. La versione dialettale è stata curata, anche grafologicamente, da Franco Bampi, storico culture della lingua genovese.

Il volume è disponibile in tutte le librerie: un ottimo oggetto da regalarsi o da regalare!

L’öxéllo Peian e altre Favole di Liguria

giovedì 17 maggio 2012

Siamo alberi

SAGEP editori, NEOPRENE associazione culturale, PLASTIC PASSION presentano:

SIAMO ALBERI
esposizione opere e presentazione del nuovo libro di Amanta Strata
a cura di Fabrizio Fazzari

Genova> Plastic Passion
Via Luccoli 26R

18 maggio>1 giugno 2012

Inaugurazione Venerdì 18 maggio> ore 17.30
Letture poetiche di Amanta Strata voice
con la partecipazione di Roberta Barabino song&guitar

Sussurri - voce alle parole

Sussurri
voce alle parole
recital poetico tratto dal testo Sussurri
di Daniel Nevoso
con Lucia Caponetto – Vittorio De Ferrari – Dorotea Lauciello – Federica Lùgaro – Barbara Martinoli

Sabato 19 maggio 2012
nell’ambito della “Notte dei Musei” al termine della visita guidata (a cura della stessa fotografa) alla mostra
“Sussurri” di Martina Massarente
- ore 21.30 -
- replica ore 22.30 -
Palazzo Rosso – Genova