mercoledì 28 agosto 2013

Il comprensorio del Monte Bianco

Ogni sera, in Svizzera, si ripeteva la magia del tramonto... L'oro arrivava a lambire le cime delle montagne e la luce creava assonanze con il cuore di chi osservava. Un'immagine da portare dentro sè, da utilizzare come talismano contro il nero dei giorni bui.

martedì 6 agosto 2013

La filigrana - l'arte di lavorare il filo


Nuovo allestimento del Museo della Filigrana di Campo Ligure
Inauguraizone:
9 agosto 2013 - ore 17.00
con la presentazione della nuova immagine coordinata promozionale del museo e del catalogo delle opere in esso contenute.



L’Arte del lavorare di filo
L’opera in filigrana è eseguita con fili di metallo nobile in modo da formare svariati motivi decorativi che possono essere applicati a una lamina (tecnica a notte), o solamente sorretti da un filo più spesso, che ne costituisce la struttura portante (tecnica a giorno).
L’oro e l’argento, con la loro caratteristica duttilità si prestano mirabilmente a questo tipo di lavorazione.
La filigrana, come dice la parola, composta da “fili” e “grana”, consiste nell’impiego di una treccia di due fili metallici torti e poi schiacciati in modo da limitare ai due lati il caratteristico andamento primitivo dei due fili a filetto di vite: questo disegno ha l’aspetto di una granitura, per l’addensamento di minuscoli grani ai bordi, da tutto questo alcuni fanno derivare il nome “filigrana”.




Il museo
Il “Civico Museo della Filigrana Pietro Carlo Bosio” di Campo Ligure, ristrutturato nel 2008 grazie al determinante impulso del sindaco Antonino Oliveri, con l’ampliamento degli spazi espositivi, rappresenta un polo espositivo funzionale ed è il principale centro europeo di documentazione sulla filigrana.
Gli oggetti esposti risalgono a differenti epoche e sono raggruppati secondo le aree geografiche di provenienza; in questo modo è possibile distinguere le varie scuole di lavorazione. Ampio spazio è dato alla filigrana italiana che presenta come città protagoniste: Genova, Venezia, Cortina d’Ampezzo, Firenze, Roma e Trapani.
Tra le opere: l’acquasantiera trapanese di filigrana e corallo, la voliera genovese, il ciondolo propiziatorio e il tempio cinese, le mirabili filigrane smaltate russe della scuola di Carl Fabergé, il cocchio da parata indiano, i brucia-profumi peruviani, i manicotti etiopi e svariati altri piccoli capolavori che testimoniano i diversi usi, costumi e il gusto dei popoli della terra.

La visita nel mondo della filigrana può proseguire per le vie del borgo dove nei laboratori si possono incontrare gli artigiani filigranisti che sulla piastrella, con le loro brucelle, compiendo gesti antichissimi, modellano il filo e lo trasformano in gioiello.
Il museo è intitolato al benemerito commendator Pietro Carlo Bosio, filigranista promotore e fondatore con le istituzioni locali del Museo, appassionato collezionista degli oggetti esposti, che li donò nell’anno 2000.